LA MANIPOLAZIONE MENTALE DELLE MASSE
Le tecniche di manipolazione mentale sono un ambito importante della ricerca psicologica e trovano largo impiego nella comunicazione mediatica, come potente strumento di condizionamento che influenza la psiche delle persone in base all’obiettivo da raggiungere anziché informarle in modo oggettivo. In questo articolo ci occuperemo della manipolazione di massa ovvero della manipolazione che avviene verso molti soggetti (come nel caso della pubblicità, dei mezzi di comunicazione di massa, nelle sette religiose, nelle campagne politiche, …).
Tra i precursori dello studio sulla manipolazione di massa troviamo Gustave Le Bon, etnologo e psicologo, che nel 1895 scriveva “Psicologia delle folle“, opera nella quale descrive le masse come una forza di distruzione in cui prevalgono sentimenti di autorità ed intolleranza; la folla crea un inconscio collettivo che, da una parte, annulla il senso di responsabilità individuale e l’autocontrollo del singolo e dall’altra consente una maggiore manipolazione dal momento che rende gli individui facilmente orientabili da fattori esterni, tanto che, secondo Le Bon, le folle possono essere facilmente condotte a farsi uccidere per un’ideale oppure a compiere atti atroci.
Le opere di Le Bon ispirarono molti uomini politici del tempo tra cui Edward Bernays, nipote di Freud e Walter Lippmann, considerati i fondatori delle moderne Relazioni Pubbliche e della Propaganda, tanto che furono incaricati dal presidente americano Wilson a collaborare con il Committee on Public Information (CPI o Creel Committee) con l’obiettivo di guadagnare l’assenso dell’opinione pubblica all’entrata in guerra dell’America nel 1917.
Il Creel Committee divenne un potente mezzo di propaganda bellica, vennero istituite anche sezioni estere con uffici in trenta paesi, furono diffusi migliaia di comunicati stampa, milioni di poster, tra cui quello famosissimo raffigurante lo “Zio Sam” e la celebre frase “I Want You for US Army“. Nel cinema vennero introdotti metodi di propoganda pro-bellica, Hollywood produsse una serie di film dal chiaro messaggio anti-tedesco. La Commissione creò anche i four minute men, un gruppo di circa 75 mila volontari, per diffondere dei discorsi della durata di quattro minuti proiettati nei cinema o tenuti in presenza di assembramenti a sostegno della guerra. Sei mesi di campagna propagandistica, un vero e proprio bombardamento mediatico portarono alla nascita di decine di organizzazioni patriottiche e causarono nella popolazione un’isteria anti-tedesca. |
I risultati della propaganda furono così sbalorditivi da impressionare uomini d’affari e politici in tutto il mondo tra cui Hitler, Stalin, Mussolini, per la capacità di controllare e pilotare l’opinione pubblica.
Negli anni ’50 il sociologo Vance Packard pubblicò un testo “I persuasori occulti” nel quale affronta il tema della manipolazione della mente dei consumatori “dalla culla alla tomba” attraverso messaggi pubblicitari basati su tecniche psicologiche per indirizzare le scelte d’acquisto ovvero sfruttando ampiamente le ricerche motivazionali per vendere un prodotto. Il consumo non dipende più da scelte razionali dell’individuo, ma da tecniche che fanno leva su desideri spesso inconsci, che suscitano un atto compulsivo all’acquisto.
In quest’ottica nasce un nuovo “lavoro”, l’Astrosurfing, inventato dal marketing online ovvero la richiesta di utenti che, dietro pagamento, pubblicano false recensioni positive per promuovere prodotti o servizi sul Web ( Tripadvisor, Yelp, Amazon, Wikipedia, …) e creare false immagini positive di aziende o prodotti.
Attualmente un nuovo paradigma sociologico va oltre ed attribuisce ai media la capacità non solo di rappresentare ma anche di creare la realtà con tutte le implicazioni che ne conseguono e non sono da sottovalutare. I mass media utilizzano, infatti, tutta una serie di tecniche per indurre nel pubblico una disponibilità mentale ai condizionamenti molto simile alle forme di manipolazione usati nelle sette per acquisire e trattenere gli adepti.
Noam Chomsky famoso linguista, filosofo, scienziato cognitivista, teorico della comunicazione, accademico, attivista politico e saggista statunitense, ha elaborato un decalogo delle strategie messe in atto dai media e dai governi per manipolare la massa.